Monastero Maronita di Hamatocha |
LIBANO: Dal
porto di TUSUCU (Turchia) sbarco a TRIPOLI (Libano) percorso d’obbligo vista la
situazione di guerra civile della Siria. Arrivo a Tripoli con cinque ore di
ritardo, rispetto l’ora prevista e dopo molti controlli prima e dopo lo sbarco.
interno monastero |
A bordo molti profughi siriani in fuga dalla guerra che trasportano le loro
cose con valigie, sacchi, scatoloni e pacchi vari.
Beirut periferia |
All'arrivo, nelle principali
strade ci sono carri armati con molti soldati armati a presidiare la città che
è totalmente musulmana; abbiamo saputo che alcuni giorni prima ci sono stati
alcuni scontri armati tra varie etnie. In questa città di circa un milione di
abitanti a 30 Km dalla Siria, ho trovato un disordine abissale e molto sporco,
con un degrado ovunque e i palazzi distrutti o parzialmente con i segni
evidenti della guerra.
valle di qadicha |
Lungo la costa, la popolazione è in maggioranza
cristiana, con centri turistici, molto più pulita e ordinata ci troviamo nella
città di BIBLOS (l’aspetto è veramente molto diverso da quello che abbiamo
lasciato nell’entroterra, sembra un altro paese) ho visitato velocemente e qui
ho acquistato alcune carte geografiche che non avevo trovato a Tripoli.
Raggiungo
CHEKKA da dove proseguo risalendo la vallata di QADISHA, valle molto stretta e
profonda, ricca di vegetazione per l’asprezza del territorio, qui è un rifugio ideale
per cristiani ed eremiti, infatti, esistono dei monasteri di Maroniti.
con gli amici monaci |
Nel
monastero di HAMATOOCHA ho trovato una fraterna ospitalità assieme al monastero
di S. Antonio di QOZHAYA.
monastero di S. Antonio Qozaya |
Risalgo la vallata: verde con picchi di roccia, lungo
le pareti piccole grotte con evidenti segni (croci) di testimonianza di rifugi
per cristiani o eremiti. Raggiungo QADICHA sopra la valle del CEDAR a 2200 mt.,
alle mie spalle valli minori ma altrettanto affascinanti per le sfumature dal
rosso al giallo e per le sue varie conformazioni.
cedri del libano |
A Cedar esiste una delle
poche foreste di cedri del Libano, con piante di qualche centinaio di anni veri
simboli di questa terra.
ultimi esemplari rimasti |
Entro nella valle di BEQAA, trovo un paesaggio totalmente
diverso con montagne aride con rari cespugli d’erba nel fondovalle; la grande
spianata di fronte le alte montagne sono un confine naturale con la Siria.
Campi Profughi Siriani |
Nella spianata arida e secca ogni tanto si trovano qualche campo di grano e di ortaggi.
Lungo il cammino, ci sono molti accampamenti di profughi Siriani, con baracche
improvvisate in cartone e sacchi di plastica in fuga dalla guerra. I posti di
blocco sono ovunque con mezzi blindati e militari armati a controllare il
territorio che è conosciuto dai media per i vari rapimenti e rifugio di terroristi.
Resti Romani nella città' di Baalbek |
BAALBEK grande centro della vallata totalmente musulmano, nel paese una grande
testimonianza della presenza Romana in fase di restauro. Alcune persone venendo
a conoscenza della nostra impresa, ci consigliano
di non affrontare gli sterrati o strade
secondarie;
ma di arrivare a BEIRUT attraverso l'autostrada (superstrada) perché più sicura
per la presenza di militari di
pattuglia e posti di blocco, cosa che noi
faremo fino a Beirut . Arrivati, con l'aereo raggiungeremo AMMAN (Giordania), entreremo
in Israele per continuare il cammino verso Gerusalemme. Ho trovato il Libano,
un paese stupendo dal punto di vista naturalistico (la natura è bellissima!) ma
il grande degrado dato dalla distruzione dell’ambiente è impossibile, con rifiuti
ovunque e i canali delle fognature a cielo aperto, un’aria irrespirabile anche
data dal caldo presente, a mio parere non da un paese cosiddetto civile anche
se parlano due o tre lingue e viaggiano in lussuose macchine! Saluto i miei familiari e un bacio a EMMA e a
tutti gli amici che mi seguono via blog……
Beirut Monumento ai Caduti |
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