20 giugno 2013

Libano

Monastero Maronita di Hamatocha
LIBANO: Dal porto di TUSUCU (Turchia) sbarco a TRIPOLI (Libano) percorso d’obbligo vista la situazione di guerra civile della Siria. Arrivo a Tripoli con cinque ore di ritardo, rispetto l’ora prevista e dopo molti controlli prima e dopo lo sbarco.
interno monastero






A bordo molti profughi siriani in fuga dalla guerra che trasportano le loro cose con valigie, sacchi, scatoloni e pacchi vari. 








Beirut periferia


All'arrivo, nelle principali strade ci sono carri armati con molti soldati armati a presidiare la città che è totalmente musulmana; abbiamo saputo che alcuni giorni prima ci sono stati alcuni scontri armati tra varie etnie. In questa città di circa un milione di abitanti a 30 Km dalla Siria, ho trovato un disordine abissale e molto sporco, con un degrado ovunque e i palazzi distrutti o parzialmente con i segni evidenti della guerra.




valle di qadicha



 Lungo la costa, la popolazione è in maggioranza cristiana, con centri turistici, molto più pulita e ordinata ci troviamo nella città di BIBLOS (l’aspetto è veramente molto diverso da quello che abbiamo lasciato nell’entroterra, sembra un altro paese) ho visitato velocemente e qui ho acquistato alcune carte geografiche che non avevo trovato a Tripoli.







 Raggiungo CHEKKA da dove proseguo risalendo la vallata di QADISHA, valle molto stretta e profonda, ricca di vegetazione per l’asprezza del territorio, qui è un rifugio ideale per cristiani ed eremiti, infatti, esistono dei monasteri di Maroniti.
con gli amici monaci


 Nel monastero di HAMATOOCHA ho trovato una fraterna ospitalità assieme al monastero di S. Antonio di QOZHAYA.

monastero di S. Antonio Qozaya



 Risalgo la vallata: verde con picchi di roccia, lungo le pareti piccole grotte con evidenti segni (croci) di testimonianza di rifugi per cristiani o eremiti. Raggiungo QADICHA sopra la valle del CEDAR a 2200 mt., alle mie spalle valli minori ma altrettanto affascinanti per le sfumature dal rosso al giallo e per le sue varie conformazioni.





cedri del libano



  A Cedar esiste una delle poche foreste di cedri del Libano, con piante di qualche centinaio di anni veri simboli di questa terra. 










ultimi esemplari rimasti



Entro nella valle di BEQAA, trovo un paesaggio totalmente diverso con montagne aride con rari cespugli d’erba nel fondovalle; la grande spianata di fronte le alte montagne sono un confine naturale con la Siria.









Campi Profughi Siriani


 Nella spianata arida e secca ogni tanto si trovano qualche campo di grano e di ortaggi. Lungo il cammino, ci sono molti accampamenti di profughi Siriani, con baracche improvvisate in cartone e sacchi di plastica in fuga dalla guerra. I posti di blocco sono ovunque con mezzi blindati e militari armati a controllare il territorio che è conosciuto dai media per i vari rapimenti e rifugio di terroristi.






Resti Romani nella città' di Baalbek


 BAALBEK grande centro della vallata totalmente musulmano, nel paese una grande testimonianza della presenza Romana in fase di restauro. Alcune persone venendo a conoscenza della nostra impresa,  ci consigliano di non affrontare gli  sterrati o strade secondarie; 











ma di arrivare a BEIRUT  attraverso  l'autostrada (superstrada) perché più sicura per la presenza di militari  di pattuglia  e posti di blocco, cosa che noi faremo fino a Beirut . Arrivati, con l'aereo raggiungeremo AMMAN (Giordania), entreremo in Israele per continuare il cammino verso Gerusalemme. Ho trovato il Libano, un paese stupendo dal punto di vista naturalistico (la natura è bellissima!) ma il grande degrado dato dalla distruzione dell’ambiente è impossibile, con rifiuti ovunque e i canali delle fognature a cielo aperto, un’aria irrespirabile anche data dal caldo presente, a mio parere non da un paese cosiddetto civile anche se parlano due o tre lingue e viaggiano in lussuose macchine!  Saluto i miei familiari e un bacio a EMMA e a tutti gli amici che mi seguono via blog……



Beirut  Monumento ai Caduti


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